articolo Salute Dieta e alimentazione
Allergie ed intolleranze alimentari freccegiovedì 3 ottobre 2013

La maggior parte delle persone può mangiare qualunque tipo di alimento senza manifestare alcun tipo di problema. Una piccola percentuale di individui, invece, manifesta delle reazioni negative all’ingestione di alcuni cibi o componenti alimentari. Queste reazioni negative possono essere causate da allergie alimentari o da intolleranze alimentari: una persona su tre ritiene di essere “allergica” a certi alimenti, ma in realtà l’allergia alimentare ha un’incidenza di circa il 2% della popolazione adulta e del 3-7% dei bambini. Molto spesso si confonde una reazione negativa al cibo con un’allergia, che invece può essere causata da un’intossicazione alimentare dovuta a dei microorganismi oppure da un’intolleranza.

Quali sono quindi le differenze tra allergie ed intolleranze alimentari? L’allergia alimentare coinvolge il sistema immunitario a differenza dell’intolleranza; è una reazione immunitaria all’ingestione di uno specifico alimento o di alcune sostanze contenute in esso, che portano alla formazione di anticorpi specifici chiamati IgE contro quel determinato componente . Questi anticorpi, si comportano come se quel componente del cibo fosse un virus o un batterio, e perciò ad una seconda esposizione tra l’alimento allergenico e l’anticorpo, viene liberata nel corpo l’istamina, la sostanza responsabile dei sintomi tipi di un’allergia alimentare.

I sintomi di un’allergia si manifestano in breve tempo dall’ingestione dell’alimento e possono essere nei casi più gravi molto violenti:
  • prurito e gonfiore delle labbra, del palato e della gola (quando il cibo è portato alla bocca e deglutito)
  • nausea, vomito, crampi, gonfiori addominali, flautolenza, diarrea (quando il cibo si trova nello stomaco e nell’intestino)
  • reazioni cutanee come orticaria, angioedema o eczema
  • Asma e rinite
  • Cefalea ed emicrania
  • In casi rari difficoltà respiratorie, cadute della pressione arteriosa, perdita di coscienza ed, in alcuni casi, morte: il cosiddetto “shock anafilattico” che compare entro un’ora dall’ingestione del cibo allergenico e che richiede sempre un ricovero ospedaliero urgente.
Gli alimenti più comunemente causa di allergie alimentari sono le proteine del latte vaccino, maggiormente riscontrate in neonati e bambini, le uova, le arachidi, i crostacei e la frutta secca. L’intolleranza alimentare è una reazione negativa ed indesiderata dovuta alla difficoltà del nostro organismo a digerire o metabolizzare un alimento o un suo componente. È una reazione che non coinvolge il sistema immunitario e il tipo di reazione dipende dalla quantità ingerita dell’alimento incriminato (dose-dipendente). Viene spesso confusa con un’allergia poiché i sintomi di insorgenza sono sovrapponibili. Le cause più comuni di intolleranze sono:
  • Assunzione di alimenti che portano alla liberazione di istamina e provocano orticaria
  • Ingestione di alimenti che contengono, per loro natura, quantità elevate di istamina (pesce, formaggi). Per eliminare i sintomi non è necessario l’esclusione dell’alimento dalla dieta, ma solo una sua diminuzione
  • Deficit enzimatici, ovvero l’assenza dell’enzima deputato alla metabolizzazione dell’alimento (intolleranza al lattosio per mancanza dell’enzima lattasi che scinde il lattosio in glucosio e galattosio)
  • Ingestione di additivi alimentari come coloranti, conservanti, aromi naturali ed artificiali.
Le uniche due intolleranze riconosciute dal mondo scientifico sono l’intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine, cioè la celiachia. Per la celiachia andrebbe fatto un discorso a parte, perché coinvolge il sistema immunitario, a differenza dell’intolleranza al lattosio, ma non porta però alla formazione di anticorpi IgE come nelle allergie. Abbiamo fatto una panoramica generale su questi due argomenti di grande attualità ed interesse. Nei prossimi articoli andremo più nello specifico. 
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Dr.ssa
Valentina  Lilla - vedi tutti gli articoli di Valentina  Lilla
Biologa Nutrizionista



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La maggior parte delle persone può mangiare qualunque tipo di alimento senza manifestare alcun tipo di problema. Una piccola percentuale di individui, invece, manifesta delle reazioni negative all’ingestione di alcuni cibi o componenti alimentari. Queste reazioni negative possono essere causate da allergie alimentari o da intolleranze alimentari: una persona su tre ritiene di essere “allergica” a certi alimenti, ma in realtà l’allergia alimentare ha un’incidenza di circa il 2% della popolazione adulta e del 3-7% dei bambini. Molto spesso si confonde una reazione negativa al cibo con un’allergia, che invece può essere causata da un’intossicazione alimentare dovuta a dei microorganismi oppure da un’intolleranza.

Quali sono quindi le differenze tra allergie ed intolleranze alimentari? L’allergia alimentare coinvolge il sistema immunitario a differenza dell’intolleranza; è una reazione immunitaria all’ingestione di uno specifico alimento o di alcune sostanze contenute in esso, che portano alla formazione di anticorpi specifici chiamati IgE contro quel determinato componente . Questi anticorpi, si comportano come se quel componente del cibo fosse un virus o un batterio, e perciò ad una seconda esposizione tra l’alimento allergenico e l’anticorpo, viene liberata nel corpo l’istamina, la sostanza responsabile dei sintomi tipi di un’allergia alimentare.

I sintomi di un’allergia si manifestano in breve tempo dall’ingestione dell’alimento e possono essere nei casi più gravi molto violenti:
  • prurito e gonfiore delle labbra, del palato e della gola (quando il cibo è portato alla bocca e deglutito)
  • nausea, vomito, crampi, gonfiori addominali, flautolenza, diarrea (quando il cibo si trova nello stomaco e nell’intestino)
  • reazioni cutanee come orticaria, angioedema o eczema
  • Asma e rinite
  • Cefalea ed emicrania
  • In casi rari difficoltà respiratorie, cadute della pressione arteriosa, perdita di coscienza ed, in alcuni casi, morte: il cosiddetto “shock anafilattico” che compare entro un’ora dall’ingestione del cibo allergenico e che richiede sempre un ricovero ospedaliero urgente.
Gli alimenti più comunemente causa di allergie alimentari sono le proteine del latte vaccino, maggiormente riscontrate in neonati e bambini, le uova, le arachidi, i crostacei e la frutta secca. L’intolleranza alimentare è una reazione negativa ed indesiderata dovuta alla difficoltà del nostro organismo a digerire o metabolizzare un alimento o un suo componente. È una reazione che non coinvolge il sistema immunitario e il tipo di reazione dipende dalla quantità ingerita dell’alimento incriminato (dose-dipendente). Viene spesso confusa con un’allergia poiché i sintomi di insorgenza sono sovrapponibili. Le cause più comuni di intolleranze sono:
  • Assunzione di alimenti che portano alla liberazione di istamina e provocano orticaria
  • Ingestione di alimenti che contengono, per loro natura, quantità elevate di istamina (pesce, formaggi). Per eliminare i sintomi non è necessario l’esclusione dell’alimento dalla dieta, ma solo una sua diminuzione
  • Deficit enzimatici, ovvero l’assenza dell’enzima deputato alla metabolizzazione dell’alimento (intolleranza al lattosio per mancanza dell’enzima lattasi che scinde il lattosio in glucosio e galattosio)
  • Ingestione di additivi alimentari come coloranti, conservanti, aromi naturali ed artificiali.
Le uniche due intolleranze riconosciute dal mondo scientifico sono l’intolleranza al lattosio e l’intolleranza al glutine, cioè la celiachia. Per la celiachia andrebbe fatto un discorso a parte, perché coinvolge il sistema immunitario, a differenza dell’intolleranza al lattosio, ma non porta però alla formazione di anticorpi IgE come nelle allergie. Abbiamo fatto una panoramica generale su questi due argomenti di grande attualità ed interesse. Nei prossimi articoli andremo più nello specifico. 
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